2019 Arte Contemporanea de Agostini
"Tra gli artisti italiani più importanti degli ultimi cinquanta anni"
Sintesi del colloquio
avuto con l’artista Mirella Barberio,
inerente le opere
sotto raffigurate
All’inizio della conversazione, la Barberio ha subito affermato che il contesto
sociale, in cui essa elabora le proprie opere, è quello esplicitato dai
sociologi, ad esempio,
Paul-Michel
Foucault,
Marc Augé, Zygmunt
Baumann, i quali forniscono una conferma del vissuto tormentato dall’Umanità
contemporanea.
L’artista, a proposito di questa situazione, ricorda che proprio Baumann, nei
suoi scritti precedenti e in particolare nel suo ultimo
saggio intitolato Retropia,
afferma che, dopo la negazione dell'età delle
utopie, ovviamente per loro natura, proiettate sempre verso il futuro, oggi
l’Umanità vive nel tempo dell'utopia
del passato apprezzato insensatamente per la sua presunta
affidabilità. Egli afferma di
essere profondamente deluso da questa condizione perché — nel nostro momento
storico, in cui, tra l’altro, le scienze vs tecnologie vs tecniche hanno
incrementi futuristici esponenziali — la società attuale, sollecitata da alcune
sue componenti a manifestare attrazione eccessiva verso il già trascorso, è
destinata alla rovina.
Infatti, il tempo passato è luogo, in cui
la comunità medesima non troverà quasi
mai soluzioni da recuperare per migliorare la sincrona, assai caotica
situazione, fortemente intrisa di tragedie, le quali sono esattamente le stesse
già vissute in età trascorse, tuttavia, malauguratamente, oggi ancora irrisolte.
Ciò non vale per la
poiesis, ossia l’invenzione, il fare
eccellente, ovvero l’arte, la quale, anche se i contesti, i significati e i
significanti mutano, fa sempre ed esclusivamente riferimento al nucleo profondo
del sentire dell’Umanità pregressa e di quella attuale senza soluzione di
continuità. Nei fatti, quel nucleo si ripropone, propriamente, di generazione in
generazione, quand’esse si interrogano ponendosi innanzi all’immenso Cosmo.
Proseguendo nell’esporre le sue
considerazioni, per quanto inerisce i significati,
le connotazioni, i
simboli e il senso ultimo, associato alle domande fondamentali formulate quando
si è posti al cospetto dell’Cosmo, la Barberio asserisce di
cercare di strutturali, desumendoli dal contesto, mediante la massima
ponderazione possibile e ritenendo che anche essi, come i significanti, a cui
andranno, poi, correlati, debbano possedere un’estetica plurisignificante,
pregnante, in ultima analisi anche ‘elegante’, la quale attragga fortemente
l’attenzione del destinatario. Per ottenere ciò, essa si rifà tanto ai suoi
studi accademici quanto ai suoi continui aggiornamenti culturali.
Essa propone significati connessi sia con la
questione, ancor oggi promosso, vincolante, attinente l’uso del pensiero
apodittico, già adottato dall’arcaico ‘creatore di miti’, sia con quelle
connesse con certi comportamenti e atteggiamenti individuali e sociali da tempo
esperiti nel XIX e nel XX secolo, i quali si ripresentano pari pari ancora nel
XXI secolo.
Altre considerazioni propone per quando attiene i significanti. Indicando le sue
opere, con molta attenzione, l’artista segnala di essersi prodigata affinché la
percezione sinestesica, alla quale partecipano anche le forme visive, possa
sollecitare molto l’attenzione del riguardante, con lo scopo di indurlo a
indagare e a compenetrare gli attinenti significati.
Per ottenere questo risultato, la Barberio afferma di aver usato materie idonee
a supportare, oltre ai significati, anche le connotazioni e i simboli.
Nei fatti, i pigmenti colorati sono da lei stati stesi sul supporto con
manualità fine e gestualità assai decisa, derivata da una sua lunga
frequentazione con l’attività atta a produrre comunicazione visiva adeguata al
raggiungimento della sinestesia artistica auspicata.
Novello Icaro, 3100 d.C. Pittura a olio,
cm 110 x 120.
Novello Icaro, 3100 d.C. 2014 - Oil Painting, cm 110 x 120.
Tema: Il creatore di miti non si è estinto.
Egli è presente nel nostro tempo e si esprime pur sempre mediante un tipo di pensiero apodittico, inconfutabile, vero, assoluto, eterno. Dedalo e Icaro, sopravvalutando il portato delle embrionali scienza-tecnologia-tecnica da loro esperite, ritenuta Non plus ultra
, a causa del loro pensiero apodittico, sono andati incontro alla catastrofe. Il creatore di miti contemporaneo, nel gestire la propria vita avvalendosi anch’egli del pensiero apodittico, propone un terrificante quesito “Posto di fronte al portato della progrediente scienza vs tecnologia vs tecnica, sta procedendo verso lo stesso destino dell'antico creatore di miti?”Theme: The creator of myths has not extinct.
He is present in our time and still expresses himself through an apodictic, irrefutable, true, absolute, eternal type of thought. Daedalus and Icarus, overestimating the impact of the embryonic science-technology-techniques they experienced, considered Non plus ultra, due to their apodictic thinking, met the catastrophe. The creator of contemporary myths, in managing his own life also making use of apodictic thought, proposes a terrifying question “Faced with the outcome of the progressive science vs technology vs technique, is it proceeding towards the same destiny as the ancient creator of myths?"